Chi siamo

La Camerata dei Canterini Romagnoli di Lugo “Francesco Balilla Pratella”, nacque nella primavera del 1922 ad opera dello stesso M° Pratella “per il sogno di un poeta” come si legge in una vecchia nota. Il Maestro, da appassionato e straordinario musicista e studioso di etnofonia, voleva fermamente celebrare, custodire e onorare il patrimonio spirituale e culturale della sua Romagna.
     Questa “paternità” ci lusinga e ci consegna un’importante eredità che da 88 anni portiamo un po’ ovunque, nelle principali regioni italiane e in quasi tutti i paesi europei: Grecia, Romania, Germania, Francia, Spagna, Benelux ed ex-Jugoslavia, dove siamo stati invitati per singole esibizioni o per partecipare a Festivals Internazionali, riscuotendo sempre un lusinghiero successo  di pubblico e di critica.

Scheda tecnica
     Le “cante” in repertorio e la musica si basano su canzoni popolari e d’autore che fervidi e valenti musicisti, come lo stesso Pratella, i Maestri Martuzzi, Bianchi ed altri,  hanno elaborato, adattato o scritto per coro a voci  miste e rappresentano il meglio del patrimonio musicale popolare romagnolo. La loro originale e calda musicalità esprime i sentimenti più semplici e più profondi di tutti gli esseri umani: l’amore, la natura, il lavoro, la Patria, la nostalgia.  
        “E’ triscou” , “E’ bal d’la Vinizièna”, “E’ Bergamasc” sono alcuni dei balli di più antica tradizione che il Maestro Pratella ha trascritto musicalmente per i Canterini. La coreografa Donatella David Sampietro dell’Accademia di danza di Parigi, nel pieno rispetto della tradizione, ne ha studiato una coreografia per renderli adatti al pubblico odierno. Questi ed altri balli sono spesso “canzoni a ballo” in cui il coro può sostituirsi agli strumenti, come avveniva originariamente sulle aie di campagna.
     I costumi indossati dai Canterini non concedono nulla allo sfarzo o alla fantasia, in quanto furono recuperati e riportati il più fedelmente possibile agli originali, dalla costumista della RAI Emma Calderini, studiosa dei costumi italiani, sulla base quindi di un’accurata documentazione storica.
     Lo spettacolo è brioso, piacevole e si presta ad essere eseguito, con ottimo rendimento, in teatro o in sale chiuse ma anche all’aperto in occasione di sagre o manifestazioni, associato anche ad altre forme di intrattenimento. E’ articolato e vario, le cante si alternano ai balli che i ballerini o “danzerini” eseguono accompagnati dal Coro e da strumenti musicali quali il violino, la fisarmonica, il clarinetto, l’ocarina. 
 
Introduce l’esecuzione dei brani Laura Marlat, una brava interprete che può presentare anche in francese, in inglese e in tedesco. 
 
Il  gruppo corale nella sua veste attuale è composto da circa 30 elementi. Il coro è polifonico a sei voci. Solista: Vittorio Miani.
Il Direttore del coro è il Maestro Carlo Argelli. La sua esperienza e professionalità, è per noi un’importante punto di riferimento ed una sicura garanzia per la buona riuscita delle nostre performances.

Uno sguardo al passato: l'epopea dei canterini
Per permettere a chi ci incontra per la prima volta di capire meglio il nostro mondo “canterino”, riteniamo opportuno ricordare brevemente alcune tappe e alcuni aspetti significativi della nostra storia, definita “epopea“ non per usare un’espressione magniloquente e presuntuosa, ma perché con spirito “epico” sono stati vissuti tanti momenti del nostro percorso divenuti, nel ricordo, eventi, con possibilità di rinnovate emozioni.
Ci affidiamo al nostro archivio “Carta cantat” con le recensioni e le spigolature della “Piè” e delle principali testate locali per ripercorrere le tappe più significative della  storia del gruppo. Dalla data della sua fondazione 1922, troviamo come momento forte l’inserimento della sezione femminile nel maggio 1928, grazie ad un gruppo di ragazze provenienti da una frazione di Lugo, San Bernardino, che sfidando i pregiudizi del tempo vennero a portare grazia, leggiadria e voce al coro che divenne così “a voci miste”.
Alcuni dati che si commentano da soli: il 1° febbraio 1929 il Gruppo contava circa 80 elementi fra canterini, “danzerini”, ocarinisti; 174 le serate di prova, 90 i concerti effettuati.
Scioltosi nel 1940 per  i noti eventi bellici, il Gruppo si ricompose nel 1945 con fede salda e rinnovato entusiasmo. Da allora è stata fatta molta strada, tanto da trasformare la fama nazionale in fama internazionale, tali e tanti sono stati i concerti eseguiti all’estero con largo successo e larga eco nella stampa italiana e straniera. Citiamo qualche data: 
Germania (1961) (1966) (1968) (1970) (1972) (1975) (1977) (1981)
Romania  (1962) (1971)
Grecia (1963) (1969) (1973)
Francia (1964) (1966) (1967) (1970)
Corsica (1968)
Spagna (1969)
Jugoslavia (1969)
Stati Uniti (1986) 
Se l’affermazione della “camerata lughese” ha un valore e un merito, non sarà mai lodata abbastanza la fede e la passione che vi profuse il suo presidente dott. Orlando Savioli (1945 - 1980), nonché l’intensa attività propagandistica che sviluppò in Italia e all’estero per valorizzare il folklore romagnolo presso un pubblico sempre più vasto. 
Cammei 
Incastonati nella nostra memoria storica, sono momenti straordinari, irripetibili, che fanno dire con orgoglio ai Canterini di ieri, di oggi, “C’ero anch’io”.
1930 - Il gruppo ha partecipato con interventi e commenti corali al film “Terra Madre”, regista Alessandro Blasetti – Roma Stabilimenti Cines.
1961Partecipazione al film “Boccaccio 70”, regista Alberto Sordi, nell’episodio “La Riffa”.
1968Partecipazione allo spettacolo del secondo canale della televisione tedesca “Vergissmeinnich” (“non ti scordar di me”), a Ludwigshaffen con nomi eccellenti di artisti italiani (Adriano Celentano, Mario Del Monaco).
1972Partecipazione ai festeggiamenti per l’apertura delle Olimpiadi di Monaco quali ambasciatori dell’Italia.
1986Stati Uniti: Kansas City
Maestri 
Maestri indimenticabili si sono succeduti nella guida e direzione del Coro, ognuno con la propria sensibilità interpretativa e il proprio carisma, tutti ugualmente esperti ed appassionati al genere: 
Maestro Antonio Montanari (dal 1922 al 1940)
Maestro Corrado Zaccari (dal 1945 al 1962)
Maestro Dario Mirandola (dal 1962 al 1967)
Maestro Everardo Galassini (dal 1969 al 1977)
Maestro Alberto Frabetti (dal 1982 al 1988)
Maestro Carlo Argelli (dal 1990 ad oggi)
 
Biografia del Maestro Carlo Argelli
Il Maestro Argelli è diplomato in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna. Sue musiche sono state eseguite a Palermo, Bologna, Reggio Emilia, Roma. Con il duo “Clavier” ha inciso l’opera integrale per pianoforte a quattro mani di Ludwing van Beethoven, nonché la sua composizione “Esperia” per viola sola.
E’ docente di pianoforte e armonia alla scuola di musica “G. e L. Malerbi” di Lugo dove ricopre anche l’incarico di coordinatore artistico. E’ maestro collaboratore al Teatro Rossini di Lugo.
Maestro del coro dei Canterini Romagnoli dal 1990, da musicista eclettico non ha disdegnato cimentarsi anche nella composizione di musiche popolari, ottenendo riconoscimenti per due sue cante: "Ravena" e "Vos.
 
Registrazioni
1961, 6 cante incise (33 giri) per la collana “Le Chant du Monde”, titolo “Chanteurs Romagnols Groupe de Lugo”, Direttore M° Corrado Zaccari, registrato in Francia. 
1962, 14 cante incise presso la Casa Regal di Milano, Direttore M° Dario Mirandola. 
1968, “Stornelle di Romagna” (45 giri), registrato nel 50esimo anniversario della morte di Francesco Baracca,  Direttore M° Everardo Galassini. 
1972, 12 cante incise, M° Everardo Galassini. Casa discografica “Boston” - Faenza. 
1982, 10 cante incise, titolo “Cante di Romagna”, M° Alberto Frabetti. Casa discografica “Elite” - Sermide (MN).
 
Pubblicazioni
“I Canterini di Lugo” – introduzione di F. B. Pratella (1958). 
“I Canterini Romagnoli lughesi F. B. Pratella” – raccolta di testi di 12 cante con traduzione in italiano, francese, inglese, tedesco (1972). 
“Canti e Poesie” di Lino Guerra,  ed. Girasole - Ravenna (1976). Pubblicato per il 50° anniversario della costituzione del Gruppo.


 
Passione sempre viva e determinazione ci spingono a perseverare nella conservazione della memoria, per onorare il nostro maestro fondatore, la nostra storia e continuare a fare risuonare alta la voce della Romagna.